• mar

    31

    2015
  • 1057
Reges S.p.A., duplice disastroso primato per Reggio Calabria

Reges S.p.A., duplice disastroso primato per Reggio Calabria

Reggio Calabria vanta un duplice disastroso primato: i reggini non sono solo costretti a pagare le imposte e i tributi più alti d’Italia per servizi praticamente inesistenti grazie al devastante piano di rientro concordato fra la prima triade commissariale e la Corte dei Conti, ma sono anche costretti a pagare tasse sulle tasse a causa del demenziale accordo concluso fra Palazzo s. Giorgio e la Maggioli all’epoca della costituzione della Reges”. Mettono il dito nella piaga sempre aperta dei tributi gli attivisti del Meetup Reggio 5 Stelle che dal 24 pomeriggio ogni sabato saranno in piazza Camagna per raccogliere le firme a sostegno di una petizione da presentare a Palazzo San Giorgio per chiedere che il Comune raccolga direttamente le imposte. “La legge – ricordano gli attivisti - prevede che ferma restando l’eventuale utilizzazione di intermediari, le Regioni, le Province, i Comuni e gli altri enti locali possano prevedere la riscossione spontanea dei propri tributi secondo modalità che, velocizzando le fasi di acquisizione delle somme riscosse, assicurino la più ampia diffusione dei canali di pagamento e la sollecita trasmissione all’ente creditore dei dati del pagamento stesso. Per questo noi chiediamo che la nuova amministrazione comunale si determini in tal senso, risparmiando ai cittadini anche le tasse sulle tasse”. Inoltre, ricordano i pentastellati reggini “la Reges di certo non brilla né per efficienza né per efficacia. Stando ai dati elaborati dal Bureau Van Dijk sul data base AidaPa, Reggio Calabria si attesta al quartultimo posto in Italia per contributi versati, eppure la Reges percepisce gli aggi più alti sulla riscossione”. Si tratta – ricordano gli attivisti del Meetup reggino - della percentuale sui tributi che la società che ne gestisce la riscossione trattiene come compenso per il servizio prestato e che sulla riva calabrese dello Stretto ammontano a percentuali vertiginose. “Se Equitalia – sui cui modi e metodi di riscossione molto ci sarebbe da discutere - impone aggi del 9%, quelli incassati dalla Reges sfiorano il 21%. Percentuali che per la società privata che con Palazzo S. Giorgio è in joint venture significano profitti vertiginosi, ma per la città equivalgono a un salasso sul proprio salasso. Dal 2006 al 2011, a fronte di incassi per 231,25 milioni di euro, le spettanze per la società mista hanno sfiorato i 48,8 milioni, mentre nelle casse comunali ne sono attivati solo 182,43”. Per questo i pentastellati raccoglieranno le firme per chiedere al Comune di non rinnovare alla società mista il contratto in scadenza il prossimo 3 Ottobre, provvedendo alla riscossione diretta delle proprie entrate, tributarie o patrimoniali, “nell’auspicata futura prospettiva di una distensione dei rapporti tra istituzioni e cittadini. Cancellare la Reges – fanno sapere al riguardo gli attivisti – non solo permetterebbe di sfruttare le risorse interne del Comune, ma eviterebbe ai reggini di pagare le tasse sulle tasse, garantendo anche all’amministrazione di risparmiare un “tesoretto” che senza dubbio si potrebbe destinare alla diminuzione della pressione fiscale ormai ingestibile per il cittadino medio.

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