Miramare: una gestione elitaria e poco trasparente
“Per l’amministrazione Falcomatà c’è una Reggio di serie A e una Reggio di serie B e il sindaco non perde occasione di dimostrarlo. La gestione elitaria di uno spazio pubblico quale il Miramare, affidato a un’associazione che dopo meno di un mese inizia a batter cassa e consacrato a misteriosi apericena riservati a una ristretta cerchia di iniziati è lo specchio fedele delle politiche di un’amministrazione che lavora per un centro-vetrina in cui risiede, ignorando le periferie, se non per qualche evento spot”. Torna all’attacco il meet up di Reggio Calabria, sottolineando come sulla vicenda Miramare il sindaco Falcomatà e la sua Giunta abbiano sbagliato e stiano continuando a sbagliare. “Gli ultimi eventi purtroppo non fanno che dimostrare come lo scivolone di quest’estate, con il tentato affidamento dello spazio a un’associazione tanto amica da aver “regalato” per mesi un enorme spazio in pieno centro al sindaco in piena campagna elettorale per le primarie, non fosse un errore, ma il sintomo di un’idea di cultura come cosa riservata a pochi. Sgombrato il campo dai sermoni elettorali sulla bellezza, le politiche di Falcomatà si pongono perfettamente in linea con quelle del governo Renzi, per il quale la cultura non è un diritto ma un lusso riservato a pochi”. Per gli attivisti pentastellati “come il governo sogna di privatizzare i musei mentre elargisce una mancetta di 500 euro per consumi culturali solo ai diciottenni, Falcomatà annuncia di aver restituito alla città un edificio storico per poi girarlo ad un’associazione che non solo lo riserva ad una ristretta cerchia di iniziati, ma è pronta anche a batter cassa”. Gli attivisti del meet up non si sentono infatti per nulla rassicurati dalle parole di Marisa Cagliostro dell’associazione Ulysses, cui il Miramare è affidato, che assicura “il tenore discreto della serata di sabato 16 gennaio, con l'organizzazione di un aperitivo e dell'apertura straordinaria della mostra sino alle 22.00”. Allo stesso modo, agli attivisti poco importa che gli organizzatori certifichino che si sia trattato di “un momento di convivialità discreto, accompagnato da musica dal vivo e da una selezione musicale, al quale hanno partecipato in numerosi e di età varie. Niente musica da discoteca, niente balli, o selezione all'ingresso e drink card”. Per i pentastellati “è estremamente grave che anche una sola serata organizzata in uno spazio pubblico sia stata riservata ad un’élite di iniziati, così come è inaccettabile che il sindaco non abbia proferito parola sull’argomento”. Ma, dicono gli attivisti del Movimento Cinque stelle c’è di più e di peggio. “Apprendiamo dalla stampa che Marisa Cagliostro - ex candidata non eletta nelle liste di Falcomatà, dove si era collocata dopo una pubblica militanza nel coordinamento di Patto civico, e oggi volto dell’associazione Ulysses che per prima ha avuto in affidamento il Miramare – ha annunciato che da oggi per visitare la mostra sarà necessario versare un contributo di due euro o tesserarsi all’associazione. Per di più, Cagliostro specifica che non si tratta di «un biglietto vero e proprio, che di certo costerebbe di più». Sarà perché in quel caso ci dovrebbero pagare le tasse che con un contributo volontario possono dribblare?”. Noi – affermano gli attivisti pentastellati – “pretendiamo che il sindaco Falcomatà riferisca immediatamente sulla vicenda e metta fine a questa scandalosa gestione di uno spazio che è e deve essere di tutti i reggini. La cultura – e lo stesso sindaco lo ha più volte ribadito, anche se oggi sembra averlo dimenticato – è il solo strumento di rilancio di Reggio Calabria. Ma perché funzioni è necessario che non sia un lusso riservato a pochi”.