• mar

    25

    2019
  • 2405
Dissesto Reggio Calabria - No agli inciuci, evitare agonia e ripartire da zero

Dissesto Reggio Calabria - No agli inciuci, evitare agonia e ripartire da zero

Siamo attivisti e non possiamo girarci dall'altra parte, non è nel nostro DNA!

Crediamo nei valori del MoVimento 5 Stelle e li portiamo avanti sempre e comunque monitorando le azioni politiche dei portavoce che devono ascoltare chi è costantemente immerso nel tessuto cittadino.

La differenza fra un Movimento di cittadini ed un partito è che il M5S sceglie cittadini qualunque che si vogliono candidare senza logiche di voto di scambio o di interesse alcuno.

Cittadini che vogliono temporaneamente donarsi alla politica per il bene del Paese con onestà, impegno e competenza.

Stiamo vivendo un momento tragico in città e vorremmo avere la bacchetta magica per risanare le casse depredate del comune di Reggio. Il sindaco della Svolta al suo insediamento doveva dichiarare immediatamente il dissesto ma evidentemente non era conveniente per lui!

Reggio si trova adesso, alla fine del mandato di renziano sostegno, a dover nuovamente riflettere sul grigio futuro della città ma questa volta l'inganno è evidente e noi non ci caschiamo.

Gli attivisti di Reggio sono bene informati e cercano di aprire gli occhi ai cittadini confusi che credono, in caso di dissesto, di dover incorrere in aumenti di tasse o licenziamenti. Niente di più scorretto.

Lo stesso sindaco Falcomatà ha fornito i dati del personale dipendente del Comune di Reggio Calabria, passato dalle 1.063 unità del 2011 alle 854 del 2017, con una dotazione che è pari al 50% del fabbisogno, mentre la Città Metropolitana, ex Provincia, è passata dai 906 dipendenti del 2011 ai 545 del 2017. Una riduzione del 50%. Falcomatà ha avuto quasi 5 anni per sanare i debiti della città e un Governo dalla sua parte, quello del PD.

Inoltre la pressione tributaria sui cittadini è già alle stelle (in cambio di servizi inefficienti) e pertanto non si può uccidere due volte il morto.

Ma da attivisti pensiamo che lacrime e sangue devono versarlo tutti, non solo i cittadini e non bastano i concorsi pubblici o qualche buca coperta per far digerire la pillola.

Le imprese dovranno accontentarsi di una riduzione del pagamento ma meglio un pagamento immediato che una attesa lunga 30 anni e con il dissesto sempre in agguato. D'altronde rinunciare ad una parte del credito, che per legge non e' dovuto, non puo' che contribuire a rendere piu' forte ed efficiente un cliente, l'amministrazione, che continuerà ad erogare i servizi con gli stessi fornitori che verranno in breve soddisfatti.

Non per ultimo, il blocco di interessi e rivalutazione monetaria e abbattimento crediti tramite transazioni dal 40 al 60%, sarebbe una boccata di ossigeno per le casse comunali.

Noi diciamo SI al dissesto ma con consapevolezza.

Bisogna ripartire da zero certificando il fallimento di tutte le amministrazioni che hanno governato e sperperato il pubblico denaro e lavorare per quattro obiettivi principali:

1) L’attuazione della legge che dal 2012 prevede la responsabilità personale per punire gli amministratori e i dirigenti condannati che hanno male amministrato i soldi dei cittadini con conseguente danno erariale. Inoltre i responsabili, non saranno candidabili a cariche istituzionali di qualsiasi livello per un periodo di dieci anni.

2) La modifica al TUEL( art.li dal 244 al 251) con eliminazione delle conseguenze negative del dissesto a carico della cittadinanza. Solo i responsabili devono rispondere per danno erariale.

3) Una vera lotta alla evasione tributaria : oggi esistono tutti gli strumenti per scovare i furbetti amici degli amici (che non sono solo un migliaio);

4) Il rilancio della città grazie anche corretta gestione dei fondi che presto arriveranno a Reggio e che sono già attenzionati dai soliti noti.

Nessuno sconto quindi per il sindaco e la giunta quindi, e nessun aiuto che sarebbe solo una lenta agonia.

Il Presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra, nel recente evento #IoNoNdrangheta si è rivolto direttamente al primo cittadino ricordandogli che nel suo team(liste), a seguito del suo insediamento, è rimasto chi ha contribuito all’enorme debito della città.

Entro il 31 marzo il comune dovrà presentare il bilancio di previsione indicando le coperture (40 milioni solo con la regione), pena decadenza del consiglio qualora entro 20 giorni non viene ratificato il bilancio redatto da un tecnico incaricato dal Prefetto.

Un altro prestito alla cassa depositi e prestiti non sarà concesso se il MEF disattendendo o aggirando la sentenza della consulta non lo riporta a 30 anni al posto di 10.
Entro il 5 maggio il comune dovrà dire come intende coprire i debiti e dal 6 maggio ha 20 giorni per dichiarare il dissesto.

Ricordiamo poi agli esponenti del centro destra(ultimamente a colloquio con il Governo) che siamo oramai capaci di leggere certe mosse politiche travestite da buonismo.
Quale interesse avrebbe avuto a difendere il nemico politoco renziano a capo di palazzo San Giorgio? Sarà forse che scongiurare il dissesto è nell’interesse di qualche amico pronto a sostenerlo in campagna elettorale? Siamo stanchi di questi giochetti e ci auguriamo che anche i reggini abbiano capito il meccanismo, solo i cittadini possono salvare Reggio!

Vogliamo rassicurare la città, gli attivisti sono presenti e uniti più che mai, invitiamo simpatizzanti e società civile ad avvicinarsi e partecipare ai nostri incontri dove le idee e i progetti prendono forma e consistenza.

Noi siamo ottimisti, daremo una risposta concreta per Reggio.

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