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    31

    2016
  • 824
Compensi a professionisti e società in-house

Compensi a professionisti e società in-house

Speriamo vivamente che questo consiglio comunale fissato in periodo intrafestivo non sia occasione per approfittare della distrazione generale per far passare provvedimenti e norme che in nulla si distinguono tanto dalla gestione commissariale come da quella del modello Reggio”. È quanto afferma il Meetup di Reggio 5 Stelle – Amici di Beppe Grillo riguardo il prossimo consiglio comunale, convocato per il prossimo 29 per discutere del riconoscimento dei debiti fuori bilancio, fra i quali quelli relativi alla liquidazione dei compensi dei professionisti esterni all’ente. “Per quanto questo si tratti di un atto dovuto, auspichiamo che l’amministrazione Falcomatà non voglia in futuro ripetere le pratiche in uso all’amministrazione Scopelliti, distribuendo incarichi e consulenze buoni solo per svuotare le casse di Palazzo S. Giorgio. Allo stesso modo, vogliamo credere che l’Assessore di settore abbia proceduto alle opportune verifiche prima di riconoscere i debiti e predisporre i pagamenti”. Secondo la Corte dei Conti infatti – ricordano gli attivisti pentastellati – qualora le parcelle presentate dai professionisti che hanno lavorato per il Comune eccedano quanto inizialmente pattuito, l’amministrazione è autorizzata a pagare l’eccedente solo ed esclusivamente nel caso in cui esista la prova dei benefici apportati all’Ente. “In passato, Palazzo San Giorgio è stato costretto a pagare parcelle astronomiche a professionisti in grado solo di perdere cause, accumulare nuovi contenziosi, trascinare procedimenti senza senso”. Ma – continuano gli attivisti pentastellati – “quello che più desta preoccupazione è l’ultimo punto inserito all’ordine del giorno, ovvero la proposta di convocazione di un Consiglio comunale straordinario sulle costituende società in house e sul futuro dei lavoratori”. Anche in questo caso, per gli attivisti del Meetup reggino “sembra di assistere al ritorno del sempre uguale, con la riproposizione del modello di società in house che nel migliore dei casi è occasione per moltiplicare incarichi e costi, nel peggiore, è strumento per pascere amici, clientele, se non – come dimostrato dalle inchieste del passato recente – le ‘ndrine e le teste di legno a loro disposizione”. Per gli attivisti pentastellati “le cosiddette esternalizzazioni dei servizi sono state solo occasione per produrre clientele, lottizzazione partitocratica, distruzione dei diritti dei lavoratori, ricattati con contratti spazzatura, mentre al cittadino sono stati riservati esclusivamente servizi insoddisfacenti e aumento dei costi. Piaghe superabili solo estromettendo il privato – il cui unico fine rimane l’utile di impresa – dalla gestione di servizi per la comunità”. Da parte nostra, sottolineano gli attivisti del Meetup reggino “l’unica soluzione rimane la costituzione di un’azienda speciale, la cui dirigenza e gestione sia affidata a personale già presente all’interno dell’amministrazione e il cui bilancio sia sottoposto al controllo e all’approvazione del consiglio comunale. Tale assetto, già previsto dal nostro statuto comunale, permetterebbe di impiegare tutti i soldi dei contribuenti per i servizi, azzerando la quota destinata a chi percepisce reddito di impresa, siano essi privati o S.p.A. (società in house e similari).

Come mai l’amministrazione Falcomatà non l’ha mai neanche preso in considerazione?

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